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Le più belle feste dei Santi patroni in Italia



Quando il calendario astronomico viene scandito dalle feste dei Santi patroni

Ripercorrendo la storia millenaria dell’Italia possiamo toccare con mano la forza aggregante della religiosità popolare. Basti pensare ai grandi monasteri, ai Santuari, alle città dove i santi hanno vissuto e operato, dove sono ancora oggi invocati come protettori e onorati con grandiose celebrazioni. Tutte le città, grandi e piccole, della nostra Penisola sono legate ai tradizionali festeggiamenti dei loro santi patroni, risalenti a tradizioni antichissime, che si svolgono annualmente con un rituale particolarmente ricco, emotivo e coinvolgente, fatto di processioni, coreografie, musiche e canti, dolci tipici. Le più scenografiche e imponenti però si tengono nel centro-sud Italia e si svolgono con rituali che coinvolgono nei preparativi la città per quasi tutto l’anno.


Festa di Sant’Agata- 3/5 febbraio

Venerata da cattolici e ortodossi, è patrona di Catania. Vergine e martire, fu sedotta dal proconsole Quinziano ma lei non cedette e lui la fece torturare fino a farle strapparle i seni con grosse tenaglie. Catania riserva alla sua patrona, dal 3 al 5 febbraio, festeggiamenti grandiosi, dove l’elemento devozionale si mischia con quello folcloristico. La città viene percorsa da una processione solenne e imponente, in cui si porta il fercolo d’argento chiamato “a vara”, dentro il quale sono custodite le reliquie della Santa, accompagnato da undici enormi candelieri, detti “cannalore”, fantasiose sculture verticali in legno con scomparti dove sono scolpiti gli episodi salienti della vita della Santa. Considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza, la festa di Sant’Agata è stata inserita nel sistema dei beni della Val di Noto dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO: tali festeggiamenti, infatti, sono considerati un bene immateriale di tipo etno antropologico.


Festa dei Ceri – 15 maggio

Si svolge ogni anno a Gubbio (Umbria) alla vigilia della festa del protettore Sant’Ubaldo. I Ceri sono tre pesanti manufatti lignei sormontati dalle statue di Sant’Ubaldo (patrono dei muratori), di San Giorgio (protettore dei merciai) e di Sant’Antonio Abate (protettore degli asinari e dei contadini). Essi vengono portati a spalla e di corsa per le vie della città fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, sulla vetta del monte Ingino, dai ceraioli.

Un suggestivo cerimoniale precede la corsa: in Piazza Grande, a mezzogiorno, ha luogo la spettacolare “alzata” dei Ceri e i loro tre giri della piazza. Dopo aver effettuato la “mostra” per le vie della città, vengono deposti in via Savelli fino al momento della corsa. Nel pomeriggio inizia dal Duomo la processione con la statua di Sant’Ubaldo fino in cima a via Dante, ove il Vescovo benedice i Ceri, che iniziano così la loro corsa per le principali vie della città. Tornati in Piazza Grande compiono altri tre giri e arrivano alla Porta dell’Angelo dove inizia l’ascesa al monte Ingino. I Ceri vengono deposti nella Basilica di Sant’Ubaldo, mentre le statuette dei tre Santi sono riportate in città tra canti e fiaccolate.


Festa di San Sebastiano – 10 agosto

La festa consacrata a “San Sebastiano”, Compatrono e Protettore della città di Siracusa, si tiene il 20 gennaio di ogni anno presso il centro storico di Ortigia. La festa si replica però il 10 agosto, con la stessa grande devozione ma con una cornice di pubblico, di spettacolarità e di folklore a dir poco eccezionali. Tale giorno e mese strategici furono scelti sia perchè davano certezza di condizioni atmosferiche ideali e sia perchè coincidevano con l’epilogo dell’anno agricolo, vale a dire con il tempo della raccolta del grano e quindi elemosine e offerte più cospicue in città e in campagna.

I festeggiamenti vedono la suggestiva “sciuta” (l’uscita) del Santo e della reliquia portati a spalla nuda tra lo sparo dei mortaretti e il lancio di migliaia di “nsareddi” (striscette di carta multicolori lunghe 2 m); al suono delle bande, i due fercoli vengono seguiti dalle donne a piedi scalzi e da migliaia di devoti, mentre neonati e bambini vengono spogliati e offerti al santo. I festeggiamenti estivi in onore di san Sebastiano durano ben dieci giorni, dall’8 al 17 agosto.


Festa di Santa Rosa- 3 settembre

Il 3 settembre a Viterbo c’e’ la festa di Santa Rosa. Il trasporto della Macchina di Santa Rosa è la festa viterbese per antonomasia, dedicata alla patrona Santa Rosa, vissuta nel XIII secolo, la cui memoria è rievocata dai viterbesi attraverso una manifestazione unica al mondo, esaltante, quasi indescrivibile per la sua bellezza, spettacolarità ed emozione.

La macchina di Santa Rosa consiste in una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina (che hanno sostituito da diversi anni il ferro, il legno e la cartapesta), alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, che la sera del 3 settembre viene sollevata e portata a spalla da un centinaio di robusti uomini detti “Facchini” lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato in vie, talvolta molto strette e piazze del centro cittadino, tra ali di folla in delirio con l’animo sospeso tra emozione, gioia e anche un certo timore.


Festa di San Gennaro – 19 settembre

Il 19 settembre si celebra a Napoli la festa del suo protettore e Santo patrono San Gennaro, che culmina con il ”miracolo” della liquefazione: il sangue del martire – raccolto dopo la sua decapitazione nel 305 d.C. da una donna e conservato in due ampolle – viene esposto al pubblico dal Cardinale e la sua liquefazione è salutata da applausi e preghiere di ringraziamento.

L’annuncio viene fatto alla città con 21 colpi di cannone sparati da Castel dell’Ovo. Il mancato miracolo viene considerato di cattivo auspicio. Sicuramente uno dei momenti più intensi della celebrazione è’ l’attesa dello scioglimento del sangue durante la quale i devoti riuniti nella cattedrale nelle vicinanze dell’altare invocano il ”miracolo” con preghiere, suppliche e litanie in napoletano.



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